PERITO E CONSULENTE TECNICO DI PARTE


Il Perito è una professionista esperto nominato dal Tribunale per fornire chiarimenti e informazioni più precise rispetto a temi per i quali sono richiesti conoscenze e competenze di carattere tecnico, scientifico o artistico particolari.
Può essere, ad esempio, necessario il contributo di un medico per valutare la gravità e la causa di una lesione.
Può essere necessario il contributo conoscitivo di uno psichiatra per comprendere se l’imputato, al momento del reato, fosse capace di intendere e di volere. Possono, ad esempio essere necessarie le competenze di un esperto informatico per scoprire se certi messaggi o certe immagini pervenute alla vittima siano effettivamente partiti dal dispositivo elettronico dell’offender.
Si può rendere necessaria la competenza di un esperto in materia merceologica per valutare, ad esempio, l’avvenuta contraffazione di beni di lusso.

Il Perito viene convocato dal Tribunale per una udienza.
All’udienza il Tribunale formula un quesito: ovvero la domanda dal contenuto tecnico riguardante il caso portato a giudizio.
Il Perito chiederà un termine (generalmente di 90 giorni) per svolgere le sue indagini, per elaborare una relazione scritta e depositarla alla Cancelleria del Tribunale.
Le parti (il Pubblico Ministero, l’Imputato e la Parte Civile) possono nominare un Consulente Tecnico di Parte (CTP) che avrà la funzione di controllare l’operato del Perito.*
Una volta finita la relazione, il Perito la esporrà davanti al Tribunale e dovrà rispondere alle domande delle parti. Nella stessa udienza potranno anche deporre i Consulenti Tecnici di Parte.

Il Tribunale può decidere di conformarsi o non conformarsi alla valutazione del Perito, motivando in modo logico la sua decisione.

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